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TESTI MASSONICI IN ITALIANO

Publicado: Mié Abr 13, 2011 4:24 pm
por ausonio
SEGNALO UN TESTO DEL FRATELLO MARIANO BIZZARRI APPENA USCITO IN ITALIA



Simboli della Massoneria Tradizionale
Autore/i: Bizzarri Mariano
Editore: Atanòr
prefazione di Natale Mario di Luca pp. 216, Roma Prezzo: € 15,00






PREFAZIONE

I due più antichi documenti scritti relativi alla Muratoria Operativa (Operative Masonry) - il Regius Manuscript o Poema Regius, detto anche Halliwell Manuscript (1390), e il Cooke Manuscript (1425 circa) - esordiscono entrambi con una storia leggendaria del Craft, termine inglese traducibile come Arte o Mestiere.
Secondo il Regius, l’arte muratoria fu inventata dal gran dotto (grete Clerke) Euclide in terra d’Egitto:

L’arte della muratoria cominciò inizialmente
Quando il dotto Euclide nella sua saggezza fondò
Quest’arte di geometria in terra d’Egitto.

Da rilevare che nell’inglese medioevale del Regius Euclide è un clerke, cioè un clericus, un sacerdote, e al tempo stesso uno studioso, giacché all’epoca la cultura era appannaggio pressoché esclusivo degli ecclesiastici. La traduzione italiana in dotto o sapiente è giustificata, ma non rende esattamente il senso del testo originale.
Nella più ampia esposizione del Cooke, invece, le origini del Craft sono inscritte nella narrazione biblica e da ricondursi a Jubal, figlio di Lamech e discendente da Adamo, in epoca pre-diluviana:

Il Figlio diretto della stirpe di Adamo, discendente delle 7 generazioni di Adamo, prima del Diluvio, fu un uomo di nome Lameth il quale ebbe 2 mogli, chiamate Ada e Zilla. Dalla prima moglie, Ada, ebbe 2 figli: uno chiamato Jabal (Jabelle) e l’altro Jubal (Juballe).
Il più grande, Jubal, fu il primo fondatore della Geometria e [della] Muratoria e costruì case ed è nominato nella Bibbia «Pater habitancium in tentoriis atque pastorum», cioè padre di uomini che vivono in tende, cioè case.
Ed egli fu maestro di Caino e capo di tutti i suoi lavori quando egli fece la Città di Enock (Enoche) che fu la prima città mai prima costruita e che Caino diede a suo figlio e la chiamò Enock. Ed ora è chiamata Ephraim (Effraym).
E la scienza della Geometria e della Muratoria fu [così] per la prima volta impiegata ed inventata come scienza ed Arte e perciò possiamo dire che fu l’origine ed il fondamento di tutte le Arti e [le] Scienze…

Le due versioni “storiche” sono effettivamente divergenti, in quanto la prima pone le radici dell’arte muratoria in un contesto greco-alessandrino, conforme alla testimonianza di Proclo (1), oggi per la verità messa in discussione, che identificava senz’altro Euclide con un discepolo della scuola platonica vissuto durante il regno di Tolomeo I (367 a.C. ca.-283 a.C. ca.), mentre la seconda le ancora, con il riferimento a Jubal (2), alla tradizione giudeo-cristiana trasmessa attraverso la Torah shebiktav, ossia il nostro Pentateuco.
L’ascendenza dicotomica risultante dalle due versioni della “storia” muratoria indica in modo chiaro la duplicità di eredità sapienziali principalmente ed incontestabilmente rinvenibili nel contesto della libera muratoria moderna, pre- e post-1717, l’ellenico-romana sottostante al nome di Euclide e l’ebraica tramandata dalla tradizione biblica, benché poi, ad una più approfondita riflessione, la dicotomia si risolva attraverso il passaggio per l’Egitto, la leggendaria kemet o “terra nera” da cui, secondo alcune fonti, il lemma alchimia, ars sacra o ars regia anch’essa, al pari di quella muratoria, ed infine mediante il comune approdo al cristianesimo quale oggi lo conosciamo.
L’eterogeneità di eredità sapienziali rinvenibili all’origine della libera muratoria moderna, vera e propria arca vivente dei simboli, rende ragione della varietà di temi affrontati da Mariano Bizzarri nella raccolta di saggi che ho l’onore di presentare e che hanno per oggetto sia figure appartenenti al pantheon greco-romano, quali Eracle/Ercole e Pallade Atena/Minerva, sia all’enarratio biblica, come Tubalcain, Noè, Salomone e Hiram, o ancora temi apparentemente lontani tra loro, come la Torre di Babele e la queste du Graal da un lato, il Pentalfa pitagorico e l’architettura vitruviana dall’altro.
Il collante tra tutti questi temi è costituito dalla comune appartenenza alla Scienza sacra, ossia al sapere che si riferisce al dominio del sacro e alla sua storia, che è storia peculiare delle modalità e dei tempi di manifestazione del sacro nel mondo degli uomini e nella realtà fenomenica. Non si può comprendere compiutamente il senso della storia mitica del Craft, premessa di rigore all’esposizione delle antiche versioni dello statuto identitario e deontologico dei liberi muratori (Old Charges), se non si realizza che siffatta premessa è intesa così a nobilitare le origini della confraternita, come pure e più significativamente a metterne in risalto le scaturigini da una Tradizione sacra.
Non diversamente, e in forma ancora più esplicita, trovandosi a dover rielaborare gli antichi materiali definitori del Craft, ed avendo sott’occhio tra l’altro il Cooke Manuscript cui si è sopra accennato, in pieno secolo dei Lumi il pastore scozzese Anderson, figlio di libero muratore e libero muratore egli stesso (3), ne faceva risalire l’origine ad Adamo e l’ispirazione direttamente a Dio, Grande Architetto dell’Universo:

ADAMO, nostro progenitore, creato ad Immagine di Dio, il Grande Architetto dell’Universo, deve aver avuto le Scienze Liberali, in particolare la Geometria, scritte nel suo Cuore… / ADAM, our first Parent, created after the Image of God, the great Architect of the Universe, must have had the Liberal Sciences, particularly Geometry, written on his Heart… (4)

Veniva in questo modo “stabilito” che il nucleo sapienziale fondante del Craft, ed in particolare la Geometria, era di natura non-umana o divina. Seguivano numerose pagine per collegare, tra storia mitica e frammenti di riferimenti biblici e letterari, la suddetta origine e la Free-Masonry del XVIII secolo, identificata con la scienza/arte della costruzione, transitando per l’Egitto, la Palestina, la Grecia e Roma quali snodi essenziali per la costituzione di un patrimonio tradizionalmente ereditato.
A distanza di quasi 300 anni dall’operazione di saldatura e di intreccio tra storia sacra e storia profana perfezionata da Anderson sulla scia dei suoi predecessori e nella continuità di una concezione tradizionale della Libera Muratoria, non può dirsi che il suo significato profondo sia ben chiaro alle menti degli odierni membri del Craft, che leggono il Regius, il Cooke e le stesse Constitutions con il medesimo spirito critico con il quale la contemporanea metodologia storiografica, con gli apporti dell’archeologia e dell’epigrafia, ha sottratto pezzo a pezzo attendibilità alla “storia” tramandata dalla Bibbia e specificamente, per quanto qui maggiormente interessa, alla stessa veridicità delle vicende relative al Tempio salomonico (5): come se il significato recondito della Scienza Sacra e della sua “storia”, che sono intessuti di simboli, fosse afferrabile ed interpretabile con gli strumenti del più pedestre raziocinio, accademico e non.
Anzi, per esprimersi senza reticenze, è senz’altro più aderente alla realtà delle cose estendere alla maggioranza di coloro che oggi fanno parte del Craft attraverso le sue varie diramazioni, più o meno eterodosse, il giudizio che alcuni decenni fa formulava un insigne studioso della Tradizione in relazione alla “chiusura” della mentalità moderna nei confronti dei simboli sacri e più in generale della dimensione del sacro:

qual è la ragione per cui s’incontra tanta ostilità, più o meno dichiarata, nei confronti del simbolismo? Certamente perché si tratta di un modo d’espressione divenuto completamente estraneo alla mentalità moderna, e perché l’uomo è naturalmente portato a diffidare di ciò che non comprende. Il simbolismo è il mezzo più adeguato per l’insegnamento delle verità d’ordine superiore, religiose e metafisiche, cioè per tutto quel che lo spirito moderno respinge o trascura; esso è esattamente il contrario di ciò che conviene al razionalismo, e tutti i suoi avversari – alcuni senza neppure saperlo – si comportano da veri e propri razionalisti. Per quel che ci concerne, noi pensiamo che se oggi il simbolismo è incompreso, tanto maggior ragione c’è di insistere su di esso, esponendo nel modo più completo possibile il significato reale dei simboli tradizionali, restituendo loro tutta la portata intellettuale che possiedono invece di ridurli semplicemente a un’occasione per qualche esortazione sentimentale per la quale, del resto, l’uso del simbolismo è cosa del tutto inutile (6).

Il viaggio ricostruttivo effettuato da Mariano Bizzarri tra i simboli appartenenti alla Tradizione muratoria s’inscrive nell’opera di “restituzione intellettuale” sulla quale si è sopra richiamata l’attenzione, in continuità diretta con un importante ed articolato studio dello stesso Autore su La via iniziatica (7), mai abbastanza raccomandabile a chi voglia accostarsi alla Libera Muratoria come entità associativa diversa da una qualsiasi lobby o da un qualsivoglia cenacolo di più o meno liberi pseudo-pensatori.
Per misurare la distanza tra l’approccio tradizionale al Craft e quello profanizzante, oggi quasi egemone, non c’è forse più eloquente esempio del confronto tra il dialogo rituale prescritto dal Guide des Maçons Écossais (8 ), elaborazione databile al primo decennio del XIX secolo in gran parte sulla falsariga del più antico rituale a stampa di matrice antient, il noto The Three Distinct Knoks (1760) (9), e quello di un rituale italiano contemporaneo.
Laddove nel Guide le finalità del libero muratore sono così sintetizzate:

D. Che si fa qui?
R. Vi si elevano templi alla virtù, e vi si scavano prigioni (cachots) per i vizi.
D. Che venite a fare qui?
R. A vincere le mie passioni, soggiogare le mie volontà, e fare nuovi progressi nella muratoria.

il rituale odierno “taglia”, “semplifica” e “sostituisce”:

D. […] a quale scopo ci riuniamo?
R. Per edificare Templi alla virtù, scavare oscure e profonde prigioni al vizio e lavorare al bene e al progresso dell’umanità.

Comprendere in qual modo, dall’ascetico impegno individuale a «vincere le mie passioni, soggiogare le mie volontà, e fare nuovi progressi nella muratoria», sia stato possibile transitare al programma collettivo, altruistico ed eticamente qualificato quanto si voglia ma di certo completamente altro, di «lavorare al bene e al progresso dell’umanità» significa ripercorrere i mille rivoli che hanno trasformato una via iniziatica in una via sostituita, la quale non si propone più di guidare il viandante dalla Città degli uomini alla Città di Dio, ma esaurisce percorsi ed orizzonti nell’unidimensionale labirinto, senza fine e senza luce, della terrestrità sociale.

NATALE MARIO DI LUCA

(1) Proclo, Comm. Eucl. , II, 68.
(2) Genesi, 4, 21.
(3) Stevenson D., James Anderson: Man & Mason, in «Heredom» 10: 93-138, 2002.
(4) The Constitutions of the Free-Masons. Containing the History, Charges, Regulations, &c of that most Ancient and Right Worshipful Fraternity. For the Use of the Lodges. London: Printed by William Hunter, for John Senex at the Globe, and John Hooke at the Flower-de-luce over-against St. Duncan’s Church in Fleet-street. In the Year of Masonry 5723, Anno Domini 1723.
(5) Si veda, tra gli altri, Liverani M., Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele, Laterza, Roma-Bari, 2009, pp. 358-398 circa «l’invenzione del tempio salomonico».
(6) Guénon R., Simboli della Scienza sacra, Adelphi, Milano, 1975, pp. 18-19 (corsivo mio).
(7) Bizzarri M., La via iniziatica. Introduzione alla Libera Muratoria, Atanòr, Roma, 2002.
(8 ) Jaunaux L., Le Rituel des Anciens ou Édition 6004 du Guide des Maçons Écossais, Dervy, Paris, 2004, p. 76; circa il contesto di redazione del Guide, cfr. il saggio introduttivo a Noël P., Guide des Maçons Écossais, à Édinbourg. 58 *** Les grades bleus du REEA : genèse et développement, préface de P. Mollier, A L’Orient, Paris, 2006. Una traduzione italiana del Guide, con il titolo di Guida dei Massoni Scozzesi e con testo francese a fronte, è in Loggia René Guénon (a cura di), Rituali Massonici, Casini, Roma, 2006.
(9) Cfr. la traduzione italiana, con il titolo di I Tre colpi Distinti e con testo inglese a fronte, in Loggia René Guénon (a cura di), Divulgazioni Massoniche, Casini, Roma, 2007.




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Re: TESTI MASSONICI IN ITALIANO

Publicado: Dom May 01, 2011 8:54 pm
por Yuguito
Grazie mio caro fratello!!! =)